L’INCANTAMENTO DELLA FORMA
Mostra
a cura di Anna Cavallera
Pinacoteca Civica
Levis Sismonda
Racconigi – Piazza Vittorio Emanuele II
Inaugurazione: sabato 20 aprile 2024
Sergio Ùnia non è solo uno scultore, pittore o disegnatore, ma un Artista che nel corso della sua vita, attraverso un’attività instancabile e di successo, ha percorso numerosi sentieri dell’arte, trovando un proprio inconfondibile lessico espressivo che l’ha portato ad affermarsi tra i maggiori interpreti dell’arte contemporanea piemontese.
Profondo conoscitore del corpo umano e del linguaggio accademico, purtuttavia capace di trasformare immagini rubate alla natura e al superamento dell’ideale in bellezza contemporanea, Ùnia è presente nella mostra racconigese con un’ottantina di lavori selezionati.
Il percorso espositivo inizia con i busti rappresentanti soggetti femminili e maschili (in gesso, bronzo e argilla) dai tratti essenziali ed enigmatici, frutto della sua ultima produzione, per poi proseguire con le grandi sculture in bronzo e gesso della seconda sala, dedicata al tema dell’amore e degli amanti ed intitolata «Vivamus, mea Lesbia, atque amemus».
La presenza della sua opera nella Collezione d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ne conferma e sancisce l’indiscusso valore artistico per il territorio e la Pinacoteca racconigese accoglie con soddisfazione parte di tale fondo, costituito da una preziosa selezione di trenta opere grafiche di piccole e medie dimensioni che arricchiscono la mostra.
Sono “fogli di lavoro” eseguiti direttamente dal vero e, nella buona pratica del Disegno, costituiscono la fase di maggiore tensione visiva e sperimentazione delle possibilità grafiche e tecniche. Variazioni di una stessa idea dove l’analisi accurata di forme anatomiche, di panneggi, di proporzioni, schemi compositivi, particolari effetti chiaroscurali ed espressivi, documentano l’esercizio ragionato ed il passaggio dall’occhio alla mente, alla mano.
I soggetti ritratti, sdraiati o dormienti, hanno volti pensosi in primo piano. Seguono disegni raffiguranti figure di giovani amanti, una rappresentazione dell’amore tradotta in composizioni di due nudi complementari protagonisti di momenti sensuali, dove il corpo dell’uno, teso verso il corpo dell’altro, realizza una produzione materica sublime dei versi con i quali Dante raccontava al mondo la storia d’amore di Paolo e Francesca. Conclude la sezione grafica una selezione di schizzi raffiguranti ritratti di bambine e scene di vita familiare dell’artista.
Nel salone centrale della Pinacoteca s’incontra quindi un’indagine sui temi della maternità e dell’infanzia, resi mediante disegni preparatori dai toni lievi, alternati a liriche opere plastiche, cui seguono gruppi di opere scultoree della serie delle atlete e delle ballerine alle musiciste, intervallate a lavori degli anni Novanta dove spicca incontrastata la figura femminile, topos ricorrente nella poetica di Ùnia. Ogni opera nasce dal silenzio di un desiderio, di una speranza, di una solitudine colta nel suo mistero, dal quale è permeata. Ogni suo lavoro è il risultato di una metamorfosi interiore che risuona e palpita nel segno tracciato e nella materia plasmata, assume ritmo, slancio vitale, luce e prende forma e si espande, irraggiandosi in risonanze profondamente emozionali.
La bellezza acerba e adolescenziale declinata in attimi di straordinaria naturalezza, lunghi sguardi sui corpi che accentuano e insistono sull’aspetto quasi infantile delle membra, l’eleganza e l’armonia sottile delle figure, la grazia di una leopardiana giovinezza, sintesi armonica fra mito e contemporaneità.
La sostanza tematica della mostra si concentra sui corpi e sulla bellezza immatura di creature caratterizzate dall’armonia, dalla grazia, dalla freschezza della prima giovinezza. Bambini sorpresi in atteggiamenti marginali, ma significativi, del quotidiano, ricchi di semplice naturalezza: Zoltan con la conchiglia, Mara pensosa, oppure Rossana e Marcella, figlie dell’artista, raffigurate mentre si allacciano una scarpetta da ballo, o sulla sedia nelle prime ore del mattino.
E ancora le ballerine del Teatro Regio di Torino e della Scala di Milano, i numerosi provocanti e sensuali nudi sulla sedia. I volti sono sereni ed inespressivi, classici, nel loro imperturbabile distacco, nelle espressioni accennate, sorrisi tipici del momento arcaico dell’arte greca che non si potevano interpretare come espressione di sentimenti o stati d’animo, ma unicamente riferibili alla pura bellezza.
L’artista ha nutrito il suo panier d’ispirazione guardando con curiosa attenzione al mondo femminile celebrato nell’arte di ogni tempo, dal mondo etrusco e dai sarcofagi che si specchiano nelle sue natività recumbenti, a Nicola Pisano. Non mancano richiami alle forme plasmate del Quattrocento toscano e ai putti dal morbido modellato di Desiderio da Settignano, quindi, facendo un balzo nel tempo, a David e ai neoclassici per la solennità accademica dell’impostazione delle figure nello spazio, e ancora a Degas e alle sue ballerine di danza classica, a Vincenzo Gemito, a Lorenzo Bartolini e alle purissime forme dei suoi nudi.
In opere come “Amanti”, bronzo del 2017, il richiamo a Rodin appare prepotente, come pure alcuni rinvii a Messina ed in particolare a Manzù, alla sua compostezza formale di secca espressività.
Chiude l’esposizione una sezione incentrata sul tema della violenza che da sempre è oggetto di riflessione per l’artista, declinata in un ciclo di disegni che testimoniano l’orrore della guerra, alternati a soggetti plastici drammaticamente resi e raramente esposti.
Alcune opere scultoree in bronzo trovano felice collocazione al piano superiore della Pinacoteca, negli spazi che ospitano le collezioni dei maestri Carlo Sismonda e Giuseppe Augusto Levis.
Nelle sale espositive il contrasto fra i diversi linguaggi crea assonanze cronologiche e storiche, sguardi che dal mondo colorato di Carlo Sismonda, scorrono sui paesaggi romantici di Levis e catturano i volti dolcissimi e i corpi adolescenti di Unia, simbolo della speranza leopardiana, l’attesa della giovinezza incarnata da Silvia.
Orari:
Sabato e domenica ore 15,30 – 18,30
Visite guidate su prenotazione; possibilità di aperture straordinarie su prenotazione per gruppi e scolaresche.
Info:
Ufficio turistico di Racconigi - visitracconigi@gmail.com - 392/0811406;
Associazione Culturale Carlo Sismonda APS - associazionesismonda@gmail.com;
Pinacoteca civica Levis Sismonda - www.pinacotecalevisismonda.it; pinacoteca.racconigi@gmail.com, instagram@pinacoteca_levisismonda; facebook@PinacotecaLevisSismonda
Anna Cavallera